Categoria: Senza categoria

Il crowdfunding pre-selling come strumento di sostegno alle attività locali

Sono numerose le iniziative in tutta Italia volte a sostenere le attività locali in seguito all’emergenza Covid-19. Si tratta di campagne di crowdfunding vere e proprie su piattaforme come Produzioni dal Basso ed Eppela o di campagne DIY (Do It Yourself) su siti ad hoc. Si va dalle iniziative di solidarietà per meno abbienti, declinate sul modello del caffè sospeso di tradizione partenopea, a iniziative a sostegno delle attività commerciali con l’acquisto anticipato di beni o servizi.

Cominciando il nostro viaggio virtuale da nord a sud in questa Italia migliore, in Alto Adige incontriamo My Favourite Place, iniziativa senza scopo di lucro nata in Germania da Christian Riesenberger, l’agenzia digitale yumeda e la società pubblica di servizi Annweiler am Trifels con il nome di lokal.help. Acquistando un buono ora da riscattare più tardi è possibile aiutare ristoranti, negozi, parrucchieri, fisioterapisti e altre attività locali della provincia di Bolzano a superare la crisi.

In Piemonte, e precisamente a Pinerolo (TO), la CNA Commercio ha deciso di lanciare un’iniziativa molto particolare per sostenere i commercianti: il progetto, partito proprio in questi giorni, si chiama “Adotta un negozio a Pinerolo”.
Attraverso questa iniziativa, è possibile sostenere il proprio negozio di fiducia con un acquisto anticipato di prodotti e servizi di cui sarà possibile beneficiare quando, al termine dell’emergenza Coronavirus, riaprirà l’attività commerciale.

Ci sono poi i Dining Bond, un’idea molto usata negli Stati Uniti d’America, modulata sul più tradizionale meccanismo delle “carte regalo”, che utilizza dei cosiddetti “titoli d’acquisto” che invitano il consumatore ad acquistare un servizio che sarà possibile usufruire quando (e se) sarà possibile. Hanno aderito diversi ristoranti, da Torino a Napoli passando per Orvieto, Roma e Cagliari.

Numerose sono le iniziative in Campania. I volontari dell’Associazione Shalom hanno ripreso e modificato l’idea del caffè sospeso, tradizione tipica partenopea, dando il via ad una sorta di esperimento di solidarietà urbana sociale nel territorio di Torre del Greco (NA), al fine di realizzare un programma di autosostentamento rivolto a tutta la cittadinanza ed è nata Spesa Sospesa per aiutare i più bisognosi.

A Salerno la Coldiretti ha lanciato una nuova iniziativa per contrastare la crisi provocata dall’emergenza Coronavirus, che ha colpito i consumi di prodotti freschi come per esempio la mozzarella di bufala campana Dop: si chiama Caciobond e permette di acquistare oggi un caciocavallo di latte di bufala per poterlo consumare dopo una stagionatura di 2 anni. Il pagamento anticipato consente di assicurarsi l’acquisto tra 24 mesi di un caciocavallo speciale di 11 chilogrammi, ottenuto da 60 litri di latte di bufala, che potrà essere consumato nel 2022.

In Cilento, e precisamente a Pollica, il sindaco Stefano Pisani ha proposto di mettere in campo i cosiddetti “Holiday Bond”. Si tratta di voucher da acquistare a prezzi scontati per le vacanze future, che potranno essere spesi una volta che l’emergenza Covid-19 sarà finalmente rientrata o quando le attività turistiche ripartiranno, fino a dicembre 2022.

Trasferendoci in Sardegna, troviamo la campagna Facciamo i Buoni!, ospitata sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, per sostenere il negozio, bar o ristorante preferito a Cagliari.

In Sicilia e più precisamente a Palermo le imprese sociali Addiopizzo Travel e Palma Nana hanno lanciato sulla piattaforma Produzioni dal Basso la campagna di crowdfunding Abbiamo un (bi)sogno, che consiste nel donare e lasciare un “Tour sospeso” ovvero una delle esperienze culinarie, civiche e culturali, o anche più di una, offerte da Addiopizzo Travel e Palma Nana, le quali saranno poi offerte, non appena l’emergenza sarà rientrata, a bambini e ragazzi del territorio siciliano che non potrebbero permettersela.

Se siete a conoscenza di altre iniziative simili me le potete segnalare a info@dianaseverati.com e provvederò ad aggiornare il presente articolo.

Il fenomeno dello Zoombombing

Non solo revenge porn, ora c’è il fenomeno dello Zoombombing che sfrutta alcuni problemi di sicurezza di Zoom.
Zoom è una piattaforma per videoconferenze fino a poco tempo fa poco conosciuta in Italia ma diventata popolare nell’ultimo mese in seguito al lockdown. Personalmente ho avuto modo di utilizzarla già 8 anni fa, quando era davvero qualcosa di nicchia e di diffuso principalmente in ambito professionale.
La piattaforma Zoom è stata al centro dell’attenzione negli ultimi tempi per problemi di privacy dei dati e di sicurezza dell’applicazione. E sono proprio questi problemi di sicurezza ad aver consentito l’esplosione del fenomeno zoombombing. Il New York Times ha individuato 153 account Instagram, decine di account Twitter e numerosi forum su Reddit e 4Chan.
Una piattaforma che sembra essere sempre più prediletta da coloro che programmano gli attacchi è Discord, luogo di ritrovo per gli appassionati di videogiochi. L’attacco da parte di non invitati alle video conferenze si manifesta con la condivisione dello schermo con contenuti razzisti o pornografici.
Zoom sta provvedendo alla risoluzione delle problematiche di privacy e sicurezza e dal 5 Aprile ha introdotto l’abilitazione automatica della password per ciascun meeting e aggiornando i link di quelli già programmati.
E’ consigliabile inoltre non utilizzare la propria stanza personale, il cui indirizzo rimane fisso, ma programmare ciascun evento e utilizzare il link ad hoc che viene generato.